Diario personale: perché averlo e perché è efficace.

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Perché dovrei tenere un diario? Perché dovrei perdere tempo a scrivere quello che mi succede ogni giorno? E poi che ci scrivo? La mia vita è sempre uguale, al limite della banalità. 
No. Non è vero. Tutti abbiamo qualcosa da dire e anche se le nostre giornate possono sembrare tremendamente simili tra loro quello che cambia siamo noi, in continua evoluzione pur nella (falsa) prevedibilità del quotidiano.
"Scrivere per pensare", così si intitola uno dei miei libri dell'università, uno di quelli che ancora custodisco gelosamente perché non solo mi hanno formato ma hanno anche segnato la mia crescita personale.

Credo che in questo titolo sia racchiuso il motivo principale per il quale dovremmo tutti tenere un diario: scrivere aiuta a pensare

La trascrizione degli eventi, qualunque essi siano, dalle vicissitudini quotidiane agli eventi stra-ordinari, ci permette una prima rielaborazione dell'esperienza vissuta. 

Quante volte ti è capitato di rimuginare anche per giorni su qualcosa che nella tua testa sembrava un enorme problema senza soluzione per poi capire, mentre ne parlavi con qualcuno, che in realtà non era poi così limitante o grave o grande o irrisolvibile? E capirlo ancor prima che il tuo interlocutore parlasse.

Pensaci: cosa ha fatto la differenza?

Dirlo ad alta voce. O, ancora prima, l'atto stesso di tradurre in una frase che avesse un senso quello che fino ad un minuto prima era solo un pensiero disorganizzato e assillante nella tua testa.

Ecco, con la scrittura succede più o meno la stessa cosa: ti liberi in maniera meccanica, fisicamente proprio, dei tuoi pensieri e delle emozioni collegate ad essi e allo stesso tempo rielabori l'esperienza.  


ALT. Facciamo un passo indietro.
Cosa significa "rielaborare l'esperienza"?
Significa guardarla da una nuova prospettiva e avere nuovi strumenti per far fronte alle incertezze e allo stress che ne deriva.


Sì va bene Faby ma quale sarebbe il mio vantaggio?

Raccontare le esperienze emotive della giornata in un diario personale produce importanti effetti positivi nel sistema immunitario, riduce lo stress, agisce sul miglioramento dell'umore e di conseguenza sulle prestazioni lavorative, liberando la mente dalle distrazioni.


Come?

Te lo spiego con una piccola ricerca


Credits: Foto di Negative Space


Kitty Klein, una ricercatrice, ha dimostrato come lo stress diminuisca la capacità della memoria di lavoro.

La ricerca consisteva nella produzione di testi da parte di studenti universitari (ovviamente divisi in gruppo sperimentale e gruppo di controllo) i quali venivano poi successivamente sottoposti ad un test per misurare la memoria di lavoro.
Il test era composto da una serie di espressioni matematiche presentate assieme ad una breve parola e per un tempo limitato  (ad esempio 7 x 6 + 3 = 47 cane). Per ognuna di queste espressioni, il soggetto doveva dire se fosse corretta la soluzione e contemporaneamente cercare di memorizzare la parola. Al termine delle presentazioni gli veniva richiesto di scrivere tutte le parole che ricordava.



Credits: Foto di cottonbro


Le persone che, tramite questo test, mostrarono un incremento della memoria di lavoro erano quelli che nei testi prodotti avevano utilizzato un maggior numero di parole cognitive


Che significa?

Se gli eventi e le emozioni ad essi connessi vengono riorganizzati tramite la scrittura la nostra attenzione si libera più facilmente da pensieri intrusivi, migliorano le nostre capacità di problem solving e la produttività. Al contrario, se i nostri pensieri restano disorganizzati e non rielaborati possono aumentare i livelli di stress e agire di conseguenza in maniera limitante sulla memoria di lavoro.




Ma come si scrive un diario? 

Ne parliamo tra una settimana nel prossimo post.
Stay tuned! :)



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Disclaimer: Ovviamente il diario personale non si sostituisce alla psicoterapia, ma può essere un valido supporto. 

Bibliografia: Solano L. (2007), Scrivere per pensare. La ritrascrizione dell'esperienza tra promozione della salute e ricerca, FrancoAngeli, Milano.

1 commento:

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